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Carbossiterapia

Dott. Luca Fracasso / Medicina Estetica / Carbossiterapia

La Carbossiterapia è un trattamento che trae origine nell’ambito della medicina termale. Dal 1932 la somministrazione di anidride carbonica è praticata in tali strutture e gli studi effettuati hanno mostrato un evidente e positivo effetto negli artereopatici, con un aumento del tempo di marcia, e nel trattamento del fenomeno di Raynaud.
Le segnalazioni collaterali di un miglioramento degli inestetismi cutanei nel corso dei trattamenti hanno indotto a condurre specifiche ricerche che ne hanno confermato l’efficacia, e hanno portato allo sviluppo di strumentazione elettronica moderna per la somministrazione controllata per via sottocutanea e intradermica di anidride carbonica medicale.
Per Carbossiterapia si intende l’uso di anidride carbonica medicale (CO2) a scopi curativi, somministrata per via sottocutanea e intradermica.
È un trattamento che può essere praticato solo da personale medico.
In pratica, una bombola di anidride carbonica medicale è collegata ad una apparecchiatura computerizzata che ne regola il dosaggio, il volume di iniezione e la velocità di flusso. L’apparecchiatura è collegata ad un tubo che termina con un minuscolo ago, tramite il quale si somministra anidride carbonica mediante microiniezioni localizzate.
Il trattamento è sicuro per il paziente, poiché l’anidride carbonica è atossica e non provoca embolia; è compatibile con l’organismo umano che la produce costantemente e la elimina tramite il sistema venoso per via polmonare. Gli usi di questo gas in chirurgia (interventi in laparoscopia) ed in diagnostica (colonscopia) sono ben noti in campo medico per la propria sicurezza.

EFFETTI FARMACOLOGICI e MECCANISMO D’AZIONE
Gli effetti terapeutici possono essere schematizzati in:
– vasodilatazione arteriolare di tipo attivo attraverso un’azione diretta della CO2 sul miocita vascolare e attraverso un meccanismo mediato simpaticolitico;
– neoangiogenesi;
– effetto lipolitico (potenziamento dell’effetto Bohr) e attivazione recettoriale della lipolisi;

Studi e ricerche cliniche universitarie hanno dimostrato che l’anidride carbonica per via invasiva ha effetto:

sul microcircolo, dove riapre per effetto meccanico i capillari chiusi, riattiva quelli malfunzionanti e aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti migliorando lo stato di patologie come quella della gamba gonfia sino ad ulcere di varia natura.
sul tessuto adiposo, dove rompendo le membrane delle cellule grasse (effetto lipoclasico) riduce gli accumuli di grasso
sulla cute (pelle), dove oltre ad aumentare la percentuale di ossigeno nei tessuti migliorando l’elasticità cutanea, induce un ringiovanimento del derma.

La Carbossiterapia trova il suo impiego per la cura dei seguenti inestetismi e patologie:

Adiposità localizzata
Cosiddetta “cellulite” (PEFS- Panniculopatia edematofibrosclerotica);
Psoriasi
Striae Distensae (smagliature)
Lassita’ cutanea
Insufficienza venosa
Alopecia
Trattamento delle ulcere cutanee

Una seduta dura circa 15-25 minuti. Il numero delle sedute varia a seconda della patologia da trattare; essendo di solito da 6 a 15. I cicli terapeutici possono essere ripetuti 2 o 3 volte all’anno.

La sicurezza della metodica rende possibile associare la carbossiterapia ad altre metodiche che il medico consideri necessario applicare, potenziando l’efficacia di entrambe.

Le controindicazioni sono: insufficienza respiratoria grave, insufficienza renale grave, insufficienza cardiaca grave, terapia con acetazolamide, diclofenamide o altri inibitori dell’anidrasi carbonica, anemia grave, insufficienza epatica grave, ipertensione arteriosa grave, pregresso ictus cerebrale, tachiaritmie cardiache, trombosi arteriose, tromboflebiti, embolie, gangrena gassosa, gravidanza.

Trattamento: ambulatoriale

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